Cresce il numero di matrimoni falliti nelle Marche
Nelle Marche sono 1.259 i matrimoni finiti nel corso del 2005, di questi 996 sono avvenuti su domanda congiunta, ovvero con il consenso di entrambi i coniugi, e 263 attraverso il rito ordinario (giudiziale). Cresce, dunque, il numero di scioglimenti e cessazioni degli effetti civili del matrimonio rispetto all’anno precedente quando se ne registrava 968. Su oltre mille scioglimenti e cessazioni 944 (87,2%) sono avvenuti con separazioni consensuali e 134 (12,4%) con riti giudiziali.
Al contempo delle oltre mille unioni fallite 272 avvengono dopo 24 anni di matrimonio, 161 dai 20 ai 24 anni, 72 dopo dieci anni, 70 dopo otto anni, 65 dopo undici anni, 64 dopo 14 anni, 62 dopo 12 anni, 61 dopo sette anni, 59 dopo sei anni, 55 dopo 16 anni, 51 dopo nove anni fino ad arrivare ad uno dopo solo tre anni.
Sono soprattutto i mariti, ben 173 (62,9%) contro 95 mogli (34,5%), a presentare la domanda per lo scioglimento e cessazioni degli effetti civili del matrimonio aperti con rito ordinario. Una tendenza il linea con quella dell’anno precedente dove su 279 domande 168 (60,2%) erano effettuate dai mariti, 102 (36,6) dalle mogli e 9 (3,2%) da entrambi i coniugi.
Il tempo intercorso tra la separazione e l’iscrizione a ruolo del procedimento è di tre anni per 615 matrimoni falliti, quattro anni per 197, oltre sette anni per 163, cinque anni per 160, sei anni per 68 e sette anni per 51. In merito al tempo trascorso tra la separazione e il provvedimento è di tre anni per 458 unioni fallite, quattro anni per 247, oltre sette anni per 223, cinque anni per 166, sei anni per 91 e sette anni per 69. Per quanto riguarda il rapporto tra le separazioni ed il regime patrimoniale scelto dai coniugi al momento del matrimonio si nota come il regime di separazione dei beni prevalga sulle comunioni dei beni. Dei 1.259 matrimoni falliti i regimi patrimoniali scelti sono in 662 (52,6%) casi separazioni dei beni e nei restanti 597 (47,4%) comunione dei beni. Questo quanto emerge da un’indagine Istat i cui dati per le Marche sono stati elaborati dall’agenzia giornalistica Dalla A alla V.
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Facendo una fotografia a livello nazionale emerge che la quota di procedimenti giudiziali aumenta all’aumentare della durata del matrimonio, mentre quella dei procedimenti consensuali è maggiore per gli eventi che provengono da matrimoni più recenti. Maggiore è la durata del matrimonio, più alta è la probabilità che i rapporti affettivi e gli interessi patrimoniali ed economici tra i coniugi siano più complessi e difficili da regolare. L’instabilità coniugale riferita a matrimoni di breve durata coinvolge più facilmente coniugi più giovani, più istruiti ed economicamente indipendenti; tutti fattori, questi ultimi, che possono essere inseriti fra quelli che concorrono a favore di una gestione più pacifica della crisi coniugale.
di Vittorio Bellagamba
05/09/2008