Occupazione nelle province marchigiane: unico segno negativo ad Ascoli Piceno
Il valore aggiunto in rapporto alla popolazione si attesta, nella media regionale per l’anno 2006, su un valore di 22.533 euro, con una variazione rispetto all’anno precedente pari al 3,3%. Tra le province marchigiane è Ancona prima in classifica registrando la media più alta per il valore aggiunto in rapporto alla popolazione con un + 4% (24.543 euro), seguita da Macerata con un + 4,1% (21.719 euro), Pesaro Urbino con un + 3,8% (22.238 euro) e Ascoli Piceno con un + 1% (21.040 euro). Al contempo il tasso di crescita del valore aggiunto delle Marche è del 3,9%. A livello settoriale i servizi e l’industria contribuiscono a trainare l’economia marchigiana con tassi di crescita, dall’anno 2005 al 2006, rispettivamente di +4,7% e +2,7%, mentre un segnale negativo arriva dal comparto agricolo che fa registrare un -5,2%. Tra le province è Ancona a registrare il più elevato tasso di crescita del valore aggiunto a prezzi concorrenti (4,7%), seguita da Macerata (4,6%), Pesaro Urbino (4,5%) ed Ascoli Piceno (1,5%). Il risultato non certo brillante della provincia ascolana è condizionato dal settore agricolo (-4,7%) e dai servizi (0,7%). Il settore agricolo, ad ogni modo, rappresenta una nota dolente anche per le province di Ancona (-7,5%,), Macerata (-3,4%) e Pesaro Urbino (-3,9%).
L’occupazione, espressa dalle unità di lavoro, evidenzia un andamento negativo solo nella provincia di Ascoli Piceno (-1%), mentre a Macerata cresce del 2,8%, pari merito per Pesaro Urbino e Ancona con +2,4%. A livello regionale, invece, l’occupazione registra un tasso di crescita di appena l’1,6% determinato soprattutto dall’andamento negativo occupazionale (-4,3%) nel settore agricolo.
Nelle Marche gli incrementi di produttività, quest’ultima intesa come rapporto fra valore aggiunto e unità di lavoro, è del 2,2%. Tra le province è Ascoli Piceno a registrare la percentuale più elevata con 2,5%, seguita da Ancona (2,3%), Pesaro Urbino (2,1%) e Macerata (1,8%).
Questo quanto risulta da un’indagine Istat i cui dati per le Marche sono stati elaborati dall’agenzia giornalistica Dalla A alla V.
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A livello nazionale emerge che nel 2006 il valore aggiunto a prezzi correnti, che a livello nazionale cresce del 2,8%, registra andamenti differenziati nelle quattro ripartizioni geografiche: aumenta rispettivamente del 2,8% e del 3,0% nel Mezzogiorno e nel Centro, del 3,1% nel Nord-Est e del 2,5% nel Nord-Ovest. Il settore dei servizi fornisce un contributo importante per la crescita economica di tutte le aree geografiche, con risultati sopra la media nazionale (+3,0%) nel Mezzogiorno (+3,3%), nel Nord-Est e nel Nord-Ovest (+3,1% in entrambe le ripartizioni); unica eccezione il Centro che registra una crescita del 2,6%.
L’industria evidenzia una crescita più sostenuta rispetto alla media (+2,5%) nel Nord-Est (+3,4%) e nel Centro (+4,6%), quasi in linea nel Mezzogiorno (+2,3%), più debole nel Nord-Ovest (+1,0%). L’agricoltura segna una dinamica negativa a livello nazionale (-1,2%), da attribuire alle performance negative del Nord-Est (-2,2%) e del Mezzogiorno (-4,7%), mentre risulta in crescita nel Nord-Ovest (+4,9%) e nel Centro (+2,1%).
di Vittorio Bellagamba
23/01/2009