Stranieri residenti nelle Marche: sempre più legati alla loro lingua
Cresce il numero di residente stranieri nelle Marche, persone che amano utilizzare, tra le proprie mura domestiche, la propria lingua d’origine. Stranieri che non solo non voglio dimenticare la propria lingua ma che amano conservare le proprie tradizioni, la propria cultura, cucina e dunque i propri stili di vita diversi dai cittadini propriamente marchigiani. Nella nostra regione, infatti, sono 115mila gli stranieri, rappresentando il 7,4% sul totale dei residenti, di cui il 5,6% usa abitualmente un’altra lingua rispetto all’italiano e al dialetto contro l’1% dell’anno 2000.
Interessante sottolineare come oltre 9,3mila stranieri residenti nelle Marche, al secondo trimestre 2008, siano titolari di ditte individuali. Tra le prime dieci nazionalità di nascita dei titolari stranieri di ditte individuali ci sono Cina (1.096), Marocco (1.072), Albania (1.063), Romania (721), Svizzera (520), Germania (343), Tunisia (316), Senegal (271), Serbia e Montenegro (189) ed Egitto (38).
Questo quanto risulta da uno studio della Camera di Commercio di Milano i cui dati per le Marche sono stati elaborati dall’agenzia giornalistica Dalla A alla V.
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In Italia uno su venti non parla abitualmente l’italiano ma in famiglia usa una lingua straniera, per un cifra che raggiunge quasi i tre milioni di persone. E lingua significa anche cultura, tradizioni, cucina e modo di vivere diversi. Un fenomeno in netta crescita: nel 2000 infatti la percentuale di chi parlava in famiglia in un’altra lingua rispetto a italiano e dialetto non superava una media del 3%. Sono oltre 300 mila le ditte italiane con titolare straniero. Le lingue presumibilmente più usate su questi posti di lavoro, se si considera la nazionalità del titolare? Il marocchino (quasi 44 mila imprese) e il cinese (oltre 31 mila attività). Sono oltre 3 milioni e 400 mila all’inizio del 2008 i residenti nati all’estero e rappresentano il 5,8% del totale, superano gli 800 mila nella sola Lombardia.
Alta è la presenza di stranieri come titolari sul totale di ditte individuali attive: il 9% medio italiano. Maggiore concentrazione in Toscana, quasi una su sette (14,2%) e in Lombardia (12,2%). Per numero di ditte sempre prima la Lombardia (52 mila), seguita da Emilia Romagna, Lazio e Veneto. Ma tra le regioni ci sono differenze per le prime 10 nazionalità: se gli imprenditori marocchini prevalgono in Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Piemonte, Trentino, Umbria, Val d’Aosta e Sicilia, i cinesi sono invece la maggioranza in Marche e Toscana, i rumeni nel Lazio, gli albanesi in Emilia e Liguria, gli svizzeri in Abruzzo e Puglia, i senegalesi in Sardegna, gli egiziani in Lombardia e i serbi in Friuli.
di Vittorio Bellagamba
02/01/2009