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Promarche aderisce al progetto universitario relativo alle acque reflue
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L’associazione di produttori Promarche, da sempre attenta alla sostenibilità ambientale attraverso l’impiego ottimale di mezzi di difesa biologici, tecnici e agronomici, sposa il progetto dell’Università politecnica delle Marche e dell’Università degli studi di Macerata per le acque reflue finalizzato a sviluppare una filiera circolare grazie alla coltivazione di alghe da possibili sottoprodotti dell’industria agroalimentare, utilizzabile sia come fertilizzante dei terreni sia nella cosmesi.
A questo scopo è stato istituito dall’Università Politecnica delle Marche un dottorato di ricerca, “Dottorato Innovativo a caratterizzazione industriale”, con le relative borse di studio per l’innovazione del sistema regionale, il cui progetto è seguito dalla docente Alessandra Norici per formare alla ricerca e guidarla nell’ambito della biologia, della fisiologia algale e delle biotecnologie algali, in collaborazione con il Cluster Agrifood e con il cosupervisore la docente Pamela Lattanzi dell’Università di Macerata per collocare la ricerca all’interno del diritto agroalimentare.
Il settore Agrifood necessita di una trasformazione verso la sostenibilità ambientale, promuovendo un uso responsabile dell’acqua, ragion per cui il progetto si propone di sviluppare una filiera circolare nel processo di produzione di aziende agroalimentari attraverso l’uso di acque reflue o residui di produzione da valorizzare come sottoprodotti nella preparazione di un mezzo innovativo di crescita per le alghe.
Due gli obiettivi principali del progetto: valorizzare i nutrienti presenti nelle acque reflue, le acque stesse e i nutrienti presenti nei residui di produzione come risorse per la crescita di alghe e ottenere una biomassa algale sfruttabile commercialmente grazie alla selezione di una o più specie, alla modulazione delle condizioni di crescita, alla caratterizzazione della composizione chimica, allo studio di trasferimento tecnologico.
Il lavoro all’interno di Promarche ha lo scopo di identificare le risorse non valorizzate e disponibili nel processo agroalimentare per procedere al recupero dei nutrienti e delle acque come risorse per la coltivazione di alghe e quindi per ottenere una biomassa algale preziosa e versatile. Il dottorando trascorrerà un periodo di sei mesi in azienda in cui si occuperà di ricerca bibliografica e campionamenti regolari di acque reflue e residui di produzione per arrivare, attraverso l’elaborazione dei risultati complessivi, alla stesura della tesi.
“L’importante collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche – ha detto Oreste Aquilone, amministratore delegato di Promarche – si inserisce nel programma di sviluppo aziendale che ha come tratti distintivi proprio la ricerca e l’innovazione. Siamo perfettamente consapevoli della validità delle intese con i partner scientifici del territorio per sviluppare sia Promarche sia quella filiera che sta alla base di un ecosistema che apporta attraverso la collaborazione tra enti nuova linfa vitale al distretto agroalimentare del Piceno”.
Soddisfatto del progetto anche l’assessore al Bilancio del Comune di San Benedetto del Tronto Domenico Pellei che l’ha definito “un grande esempio di sostenibilità ambientale, economica e sociale”.
di Alessandra Addari
21/02/2025