Una vittoria che vale doppio
Chi riesce a "scavare" un solco per Natale, di solito vince il campionato. E' successo così, in passato, al Pineto e alla Recanatese, non riuscì nella scorsa stagione alla Samb che crollò proprio nel finale del girone d'andata. La Sambenedettese saggia e accorta di Ottavio Palladini sembra aver imparato la lezione, non perché si difende ma perché attaccando limita al minimo i "danni collaterali": con il gol subito oggi (autorete di Candellori) il conto sale a sei reti subite in quattordici giornate, con il record del miglior attacco che rimane saldamente nelle mani dei rossoblù.
Il futuro è ignoto ma si costruisce giorno per giorno e, battendo 2-1 il Teramo, la Samb ha messo sei punti pesanti tra sé e l'Atletico Ascoli, sette dal trio abruzzese composto da Chieti, L'Aquila e, appunto, Teramo: i campionati non si ricevono in regalo sotto l'albero di Natale, ma di per sé questo risultato è già un bel dono.
La partita con il Teramo va ricordata innanzitutto per il gesto di solidarietà dei supporters di casa che, al grido di "rivogliamo i nostri nemici", hanno disertato il Riviera delle Palme nei primi dieci minuti di gioco: la "mentalità ultras" cerca di salvare il calcio dilettantistico da chi, forse, vuole indebolirlo per fare spazio alle varie squadre "b", "c" e "chi più ne ha, più ne metta" dei club più blasonati del nostro Paese.
Parlando della gara, la Samb ha affrontato il Teramo senza Paolini, Baldassi, Pezzola ed Eusepi, con Tataranni in campo per bilanciare l'assenza tra i pali di Orsini rispettando la legge degli under che, oggi, erano alla fine cinque. Una squadra, dunque, se vogliamo molto giovane ma molto "squadra", come lo sono sempre quelle di Palladini, capace comunque di reggere uno schema offensivo con Lonardo punta, supportato da Kerjota e Fabbrini. Il primo tempo scivola via in maniera abbastanza mediocre, sotto il profilo delle occasioni: se ne contano due per la Samb, una di Lonardo che colpisce di testa su cross di Orfano in maniera pericolosa ma non precisa e l'altra con un tiro insidioso ma alto di Kerjota. Nel mezzo, il Teramo reclama un rigore per presunto atterramento di D'Egidio, su azione di contropiede causata da un erroneo disimpegno di Fabbrini. Da segnalare anche l'infortunio, apparentemente grave, a Baumwollspinner, che costringe gli ospiti a un cambio forzato già al 25°.
Nella ripresa, i rossoblù rischiano al 13°, quando con un perfetto contropiede il Teramo si presenta in area con D'Egidio e Semprini para molto bene, poi piazzano un micidiale uno-due: al 17°, Zoboletti recupera palla e serve Candellori, palla a Fabbrini che, finalmente, si trova dalle parti dell'area di rigore avversaria e fa il suo "numero speciale", cioè quello di dribblare tutti, che a metà campo non serve a molto ma in area avversaria crea disorientamento, la sua palla vola sul palo opposto dove arriva Guadalupi, tiro imprendibile e 1-0.
Passa meno di un giro di lancette e Guadalupi conquista palla, serve Lonardo che s'invola e vede alla sua destra Kerjota, che ricevuta palla infilza la porta avversaria, 2-0. La partita s'innervosisce qui, perché il Teramo sostiene che Lonardo si sia liberato con un fallo e mister Pomante viene espulso. La squadra abruzzese, va sottolineato, non "va in barca", anzi comincia a macinare il suo calcio migliore dopo il doppio svantaggio, quasi avesse perso l'imprimatur con cui sembrava essere arrivata al Riviera, quello di "non prenderle". Al 29°, il Teramo riduce infatti le distanze da calcio di punizione, la palla a effetto di Pietrantonio prende un giro strano e Candellori nel tentativo di liberare la tocca quanto basta per indirizzarla in rete, destino che probabilmente la sfera avrebbe avuto comunque dal momento che aveva superato Semprini, 2-1. Manca un quarto d'ora, più recupero, alla fine, ma il nervosismo sale e il Teramo non riesce a incanalare in maniera positiva la sua rabbia sportiva, solo al 36° ha un'occasione che Pavone spreca calciando malamente.
Si conclude così una gara che ha avuto una cornice di pubblico degna della Lega Pro (5.916 spettatori) e che ne avrebbe avuta una anche migliore se agli ultras del Teramo fosse stato consentito di partecipare: il calcio, in fondo, è della gente.
di Roberto Valeri
01/12/2024