Filiere colpite dal terremoto, convegno sul Bando FESR.
Si è svolto, presso l’Hotel David Palace in Lungomare Gramsci n.503 a Porto San Giorgio, il convegno promosso dalla Compagnia delle Opere Marche Sud sul Bando FESR per il “Supporto alla competitività del Made in Italy ai fini della rivitalizzazione delle filiere produttive colpite dal terremoto”.
“Si tratta – ricorda il Direttore della Compagnia delle Opere Marche Sud Massimiliano Di Paolo – di una grande opportunità per tutti i settori manifatturieri marchigiani, dalla pelle alle calzature, dal tessile all’abbigliamento, compresi settori come legno e mobili, meccanica ed elettronica, edilizia e costruzioni ed, appunto, agroindustria”.
Al convegno sono intervenuti Patrizia Sopranzi , Dirigente Regione Marche P.F. “Innovazione, Ricerca, Distretti Tecnologici e Competitività dei Settori produttivi”; Marco Marcatili, Responsabile Sviluppo Nomisma; Valerio Placidi, CEO Grottini Lab e Massimiliano Di Paolo, Direttore della Compagnia delle Opere Marche Sud.
Il Bando, che ha quale obiettivo il rafforzamento delle filiere nelle aree colpite dal terremoto e della loro competitività, anche attraverso l’introduzione di tecnologie e servizi provenienti da altri settori, per migliorare la qualità dei prodotti e dei processi di produzione, è stato descritto con dovizia di particolari da Patrizia Sopranzi, Dirigente della Regione Marche con la quale i presenti hanno dialogato in maniera costruttiva.
All’interno del Bando, la Compagnia delle Opere Marche Sud ha promosso la filiera dell’Agroindustria: di questo si è parlato illustrando in sintesi lo studio commissionato a NOMISMA sulla situazione del settore AGRIFOOD nella zona del cratere.
“Lo studio Nomisma – afferma Marco Marcatili, Responsabile Sviluppo Nomisma – è servito a fare una ricognizione sulle risorse presenti sul territorio prima e dopo il sisma e ci sono alcune buone notizie: alcune aziende hanno saputo cogliere, ad esempio, l’opportunità di export legate ai prodotti biologici, il numero delle imprese dell’agrifood nelle province di Ascoli, Fermo e Macerata è risultato stabile o addirittura in crescita dopo il sisma. Però soffriamo di una polverizzazione delle imprese, due imprenditori su tre hanno più di sessant’anni e quindi vanno ristrutturato le reti territoriali per penetrare sui mercati: dev’essere, la ricostruzione, un’occasione per riconfigurare il contesto produttivo”.
Nel suo intervento, il Presidente della Compagnia delle Opere Marche Sud Emanuele Frontoni ha ricordato che l’incontro “nasce dallo scenario post-terremoto e dalla nostra esperienza con il San Ginesio Hub: all’epoca incontrammo molte aziende dell’agrifood e allora abbiamo iniziato a lavorare con loro, con la Regione Marche, Nomisma e le Università del territorio per cercare di convincere le aziende a ripartire utilizzando le opportunità che si sarebbero create. Questo incontro ci ha permesso di approfondire una grande opportunità facendo confluire aziende, ricercatori e la Regione Marche che dovrà valutare i progetti, per instaurare un dialogo ed ottenere il massimo dalle risorse europee per il territorio”.
L’incontro ha visto anche le testimonianze del dottor Franco Jommi, Managing Director dell’azienda agricola “MonteMonaco”, di Giacomo Andreani, responsabile Business Development di Expirit srl e del dottor Paolo Passarini, ricercatore dell’Università degli Studi di Macerata.
di Roberto Valeri
25/10/2018