Una Banca sempre più solida e solidale.
A pochi giorni dall'assemblea straordinaria di domenica 5 novembre, in cui tutti i soci della Bcc Picena Truentina si esprimeranno sul progetto di fusione con la Banca Picena, il presidente della Bcc Picena Truentina Aldo Mattioli ha inviato una lettera per spiegare loro, dopo le riunioni di zona, quelle che saranno le caratteristiche della nuova realtà bancaria.
“La nuova realtà del credito cooperativo che nascerà il 1 gennaio 2018 incrementerà gli impieghi; incrementerà la raccolta; non chiuderà alcuna filiale; non licenzierà alcun dipendente. Sarà mantenuta la licenza bancaria della Bcc Picena Truentina e sarà potenziata e valorizzata la bellissima sede di Acquaviva Picena”.
Una netta definizione di alcuni temi che hanno animato un giusto dibattito considerando l'importanza della svolta storica dell'azienda di credito. Il processo di fusione si coniuga perfettamente con la riorganizzazione in atto nel sistema del Credito Cooperativo e attua le indicazioni fornite dalla stessa Banca d'Italia. “A livello nazionale, nel 1990 c’erano circa 700 BCC, a fine 2016 c’erano 325 BCC, attualmente sono circa 300. Dopo il varo dei due gruppi bancari, previsto per luglio 2018, il numero dovrebbe ridursi a non più di 120-130. Nella nostra regione ben 11 su 19 BCC sono anch’esse interessate da processi aggregativi”. La fusione non cambierà la funzione e le finalità della banca.
“Una banca che, riprendendo le parole dell'ex presidente Colonnella – ha aggiunto Mattioli – deve essere solida per essere solidale. In tale contesto nel rispetto della mission delle BCC che è delineata dalla cooperazione, dalla mutualità e dal localismo, la nostra fusione, il nostro “importante progetto industriale”, si pone i seguenti obiettivi: Restare la banca del territorio operante nelle province di Ascoli, Teramo e Fermo, ambiti territoriali con tradizioni, storia e cultura comuni; Rafforzamento patrimoniale; Ottimizzazione dei costi di gestione”.
Nella missiva il presidente Mattioli analizza anche la funzione della storica sede di Acquaviva Picena: “La nostra bellissima sede di Acquaviva sarà potenziata e all’interno saranno posizionati e rafforzati molti uffici di vitale importanza per lo sviluppo dell’attività commerciale della banca”. La fusione coinvolge due banche “sane – ha aggiunto Mattioli – come è stato valutato e certificato dalla Banca d’Italia, dalla Federazione Marchigiana delle BCC (che ha seguito costantemente e collaborato al progetto), da KPMG e i relativi bilanci anche dalla società di revisione Analisi spa”.
di Roberto Valeri
02/11/2017