I geometri del Piceno monitorizzano gli edifici colpiti dal sisma
Con grande impegno e passione anche i geometri del Piceno, in questi giorni, stanno dando il loro supporto a tutte le popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto scorso. Sono oltre trenta i giovani geometri della provincia di Ascoli, appartenenti al Collegio Geometri di Ascoli, che ogni settimana, prestano il loro aiuto ai tecnici comunali nella catalogazione delle schede in base alle richieste pervenute dai cittadini. In particolare sono oltre 1.500 tecnici dell' AGEPRO - Ass. Geometri Protezione Civile, che vengono da tutta Italia gratuitamente per eseguire dei sopralluoghi ai fabbricati non crollati durante il sisma. Ogni settimana quindi partono almeno 40 squadre, composte da due tecnici abilitati avendo questi sostenuto dei corsi specializzanti. Un lavoro capillare che i Geometri stanno portando avanti, nelle zone colpite dal sisma, con passione e dedizione avendo esperienza in questo settore, essendo da sempre a contatto con chi soffre a causa di questo tipo di calamità come appunto: terremoti, alluvioni, frane ecc..
“I terremoti dell'Irpinia, dell'alto Maceratese, dell'Aquila, dell'Emilia ci hanno sempre visti in prima linea insieme alle altre categorie professionali - ha detto Leo Crocetti presidente del Collegio dei Geometri e G.L. di Ascoli – a dare il nostro aiuto tecnico e questa immediata solidarietà dimostrata con i fatti non con le parole, ci arricchisce l'anima e ci da la forza di continuare”. In questi giorni presso i luoghi disastrati dal sisma il presidente Crocetti ha incontrato il Direttore Generale della Protezione Civile delle Marche Ing. Cesare Spuri che ha ribadito: “Obiettivo dichiarato è quello di accelerare il più possibile la chiusura dei campi attendati oltre allo snellimento delle squadre dei tecnici per il rilievo dei fabbricati oggetto dei danni. Infatti si prevedono, fino a ieri, oltre 24mila sopralluoghi da eseguire e quindi altrettante schede da compilare”. “Tenete presente che ogni squadra riesce mediamente ad eseguire 40/50 sopralluoghi a settimana –ha concluso il presidente Crocetti - quindi ribadisco l'importanza di censire sempre il fabbricato anche per il suo grado di vulnerabilità sismica. Ovvero la stessa scheda del fabbricato che si redige dopo il terremoto, si dovrebbe compilarla prima indicando sulla visura catastale la percentuale di rischio in modo che si raggiungono due fini ben precisi: il valore dell'immobile varierà a seconda dello stato di vulnerabilità sismica e rappresenterebbe quindi una garanzia aggiuntiva per l'acquirente; automaticamente si avrebbe un censimento veritiero della situazione statica dei fabbricati ed anche un presunto computo per la quantificazione delle opere da eseguire per ottenere un alloggio sismicamente sicuro. Una volta eseguiti i lavori necessari, quindi, lo stabile non deve assolutamente crollare, in questo modo si ridurrebbero sensibilmente i danni e soprattutto il numero delle vittime”.
di Luigina Pezzoli
21/09/2016