E' del 6,2% il valore aggiunto delle imprese straniere nelle Marche
Le 454mila imprese gestite da stranieri producono quasi 76 miliardi di €, pari al 5,5% dell’intera ricchezza prodotta a livello nazionale. L’edilizia è il settore che tra tutti mostra un maggior peso della componente straniera nella creazione del valore aggiunto (il 13,8%) e la Toscana è la prima regione in cui il valore aggiunto prodotto da aziende gestite da stranieri è più elevato che da altre parti (7,7%).
Nel 2009 il valore aggiunto prodotto dalle imprese condotte da stranieri, sul valore aggiunto totale, nelle Marche si attesta al 6,2%. Considerando i contributi degli stranieri nei vari settori notiamo che al primo posto c'è l'edilizia/costruzioni con il 15,6%, il commercio con il 10,7%, la manifattura con l'8,4%, 6,3% servizi alle persone, 4,7% servizi alle imprese, e l'1,4% nell'agricoltura (ovviamente sul totale del 6,2%).
Questi dati sono stati diffusi dalla Fondazione Leone Moressa su dati Istat e Infocamere, elaborati per le Marche dall'Agenzia DallaAallaV.
Per regione
In Italia le 454mila imprese condotte da stranieri contribuiscono alla creazione del 5,5% del valore aggiunto nazionale. A livello territoriale si possono identificare delle regioni che più di altre mostrano un “contributo straniero” alla ricchezza prodotta più elevato: si tratta della Toscana con il 7,7% del valore aggiunto prodotto da imprese a conduzione straniera, seguita da Emilia Romagna (6,7%) e Friuli Venezia Giulia (6,4%). L’Italia si divide in due: al Centro e al Nord dove il contributo degli immigrati si fa più forte, e al Sud dove l’incidenza del lavoro straniero si arriva appena al 2,5% in regioni quali la Campania e la Basilicata.
Complessivamente le imprese condotte da stranieri concorrono alla creazione di un valore aggiunto che si aggira attorno al 76 miliardi di €. Tra tutte le regioni la Lombardia è quella in cui la componente straniera produce in assoluto la maggiore ricchezza in termini di valore aggiunto superando i 18 miliardi di € (quasi un quarto del totale del valore aggiunto prodotto in Italia dalle imprese condotte da stranieri). Segue a ruota il Lazio (con 9 miliardi di €), il Veneto (10,8%) e l’Emilia Romagna (10,7%).
Per settore di attività
Tra i diversi settori di attività, quello delle costruzioni mostra un maggior contributo degli immigrati alla produzione di valore aggiunto: si tratta del 13,8% di tutta la ricchezza creata dal settore. Segue a ruota il comparto del commercio (con il 10,1% della produzione complessiva), la manifattura (6,6%) e i servizi alle persone (6,3%). Ma sono le aziende che operano nei servizi alle imprese che nel complesso concorrono alla creazione della maggiore ricchezza in termini assoluti: infatti si tratta di quasi 21 miliardi di € (il 27,6% del totale), seguito dai servizi alle persone con 19,7 miliardi di € (26,1%).
Per settore di attività e regione
L’apporto delle imprese condotte da stranieri in termini di creazione di valore aggiunto si differenziano tra regione e regione e tra settore e settore. Si può osservare come nelle aree del Nord gli stranieri siano più attivi nel comparto delle costruzioni, mentre nelle aree meridionali si tratta del commercio.
Nello specifico le regioni che mostrano il maggior contributo straniero alla creazione di valore aggiunto nell’edilizia sono la Liguria (21,5%), la Toscana (21,3%) e l’Emilia Romagna (21,1%). Per quel che riguarda il commercio è la Calabria la regione in cui il contributo straniero si fa più evidente seguito dalla Sardegna (12,5%). La Toscana si differenzia inoltre per la maggiore partecipazione straniera nella manifattura (15,2%), mentre la Lombardia per i servizi alle imprese (5,9%) e alle persone (9,3%).
di Vittorio Bellagamba
28/05/2012