Marche: indagine giovani lavoratori stranieri
In questi tempi di crisi sembrano cavarsela meglio i giovani stranieri rispetto agli italiani. Infatti da uno studio condotto dalla Fondazione Leone Moressa - dato dal confronto della struttura occupazionale dei giovani stranieri con quella dei giovani italiani in età compresa tra i 15 e i 30 anni nel primo semestre 2011 - sembra che i giovani lavoratori stranieri siano inquadrati con contratti più stabili rispetto ai propri coetanei italiani, ma lavorano di più e sono pagati di meno.
Sono disposti a lavorare in orari più disagiati (specie di sera), svolgono mansioni non adeguate al proprio titolo di studio (sono cioè sottoinquadrati), sono in prevalenza operai, e se disoccupati trovano lavoro prima.
Nelle Marche, però, i giovani stranieri sentono maggiormente il peso della crisi. Sono 3850 i disoccupati, cioè il 24,4 % della totalità dei giovani disoccupati. Il Tasso di disoccupazione per gli stranieri è del 22,2% contro il 12,9% degli italiani. Quelli occupati sono 13.508, cioè il 14,4% sul totale dei giovani occupati. Incidono per il 42,1% sul tasso di occupazione, mentre gli italiani scendono al 39,3%.
I dati forniti dalla Fondazione Leone Moresca sono stati rielaborati dall’Agenzia Dalla A alla V.
In Italia si contano 455mila giovani stranieri occupati e quasi 95mila disoccupati. Questo permette di calcolare un tasso di occupazione giovanile straniero del 44,5%, superiore di gran lunga rispetto a quello dei giovani italiani (32,5%) e un tasso di disoccupazione del 17,2% inferiore (anche se di poco) a quello dei coetanei italiani (20,4%). Ma nel territorio nazionale si evidenziano caratteristiche occupazionali diverse, a causa principalmente della crisi in atto: in molte delle regioni del Nord e in alcune del Centro infatti si evidenziano livelli di disoccupazione più elevate tra i giovani stranieri che tra i giovani italiani.
La struttura occupazionale dei giovani lavoratori stranieri
I giovani lavoratori stranieri sono inquadrati più degli italiani con contratti di lavoro stabili: infatti su 100 stranieri occupati, appena 26 ha un contratto di lavoro atipico (cioè a tempo determinato o di collaborazione), mentre per gli italiani si tratta di 33. Il contratto a tempo indeterminato è più frequente tra i lavoratori stranieri dal momento che il 64% di essi dimostra di avere il posto fisso, dieci punti in meno rispetto agli italiani (53,3%). Gli stranieri in oltre l’80% dei casi ricoprono professioni da operaio (si tratta della metà per gli italiani) e guadagnano 939 € netti al mese, 70€ in meno dei coetanei italiani. Nella maggior parte dei casi (64,4%) essi ricoprono professioni di media specializzazione, e quasi il 30% ricopre professioni non qualificate; inoltre gli stranieri mostrano un livello di scolarizzazione più basso rispetto ai giovani italiani (il 48,3% di essi ha al massimo la licenza media). In media gli stranieri rimangono senza lavoro per un anno (12,3 mesi), cinque in mesi in meno rispetto agli italiani (17,3 mesi).
La provenienza dei giovani occupati stranieri. Quasi un terzo dei giovani occupati stranieri è rumeno, seguiti da albanesi (16,6%), marocchini (6,1%) e moldavi (3,5%). Complessivamente i primi 10 Paesi di provenienza più numerosi coprono il 74,2% di tutte le nazionalità rappresentate nel ventaglio etnico del mercato del lavoro giovanile.
di Vittorio Bellagamba
24/02/2012