Le imprese artiginane abruzzesi resistono nonostante la crisi
Le imprese artigiane abruzzesi resistono e non si arrendono di fronte al periodo di crisi che sta attraversando il Paese. Questo è quanto si evince dal saldo positivo tra iscrizioni (548) e cancellazioni (431) del terzo trimestre 2010 dal Registro delle Imprese della Camera di Commercio. Ben 117 imprese resistono rispetto al 2009 e segnano per l’artigianato abruzzese un tasso di crescita (sempre al terzo trimestre 2010) pari allo 0.32%. Tra le province, quella de L’Aquila ha registrato i risultati migliori, infatti il tasso di crescita al terzo trimestre 2010 è pari allo 0.57% con 8227 imprese artigiane all’attivo al 30 settembre 2010, 47 in più rispetto a quanto accadeva lo scorso anno. Segue la provincia di Pescara con 8351 imprese, 33 in più rispetto al 2009, +0.40% di crescita. Chiudono questa analisi Chieti e Teramo con un parimerito corrispondente a un tasso di crescita dello 0.19% al terzo trimestre 2010. A Chieti le imprese sono 10230, 19 in più rispetto al 2009 e a Teramo 9649, 18 più di quante ne erano registrate l’anno precedente. Questo quanto risulta da uno studio condotto dal Registro delle Imprese delle Camere di Commercio, i cui dati per l’Abruzzo sono stati elaborati dall’agenzia giornalistica dalla A alla V. A livello nazionale, sono 3.547 le aziende artigiane nuove iscritte, 0,25% in più rispetto a giugno mentre le chiusure tra luglio e settembre sono 19.755, duemila in meno rispetto allo stesso periodo del 2009. Al centro (+0,32%) e al Mezzogiorno (+0,29%) si registrano incrementi superiori alla media, con Lazio e Campania a fare da battistrada (rispettivamente 766 e 492 imprese in più nel trimestre). Unico segno “meno” quello del Trentino Alto-Adige, peraltro interamente dovuto alla Provincia di Trento.
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di Vittorio Bellagamba
22/11/2010