Turismo straniero in Abruzzo, in flessione e attento al portafogli
Con l'arrivo della Santa Pasqua si torna a parlare anche di mini-vacanze e di turismo. I viaggiatori tuttavia, soprattutto stranieri, sembrano aver ridotto i tempi di permanenza e prestare più cautela nelle spese. Che sia a causa della sfavorevole congiuntura economica che ha caratterizzato gli ultimi tempi, per la scelta di mete che valicano i confini italiani, ma anche per il tragico evento sismico che ha colpito la regione, spesa, pernottamenti e numero di viaggiatori in Abruzzo hanno fatto registrare una flessione consistente. A dimostrarlo i dati dell'Ufficio Italiano Cambi, elaborati per la regione Abruzzo dall'agenzia giornalistica Dalla A alla V e riferiti all'anno 2009. Lo scorso anno, infatti, la spesa si è attestata a 196milioni di euro, ottanta milioni di euro in meno rispetto all'anno precedente, mentre i pernottamenti sono passati dai 4.521mila del 2008 ai 3.225 del 2009 e il numero dei viaggiatori si è ridotto di 41mila unità attestandosi a quota 410mila. Disaggregando il dato a livello provinciale emerge che a risentire della flessione del turismo straniero sono state le province dell'Aquila e di Chieti che hanno fatto registrare una diminuzione nel numero dei viaggiatori pari rispettivamente a -32mila e -27mila, mentre le province di Pescara e Teramo segnano incrementi rispettivamente pari a +16mila e +2mila. Per quanto riguarda la diminuzione della spesa la provincia che ha fatto registrae il calo più sensibile è stata quella di Chieti con -29 milioni di euro nel 2009 rispetto ai 63 del 2008, seguita da Pescara con -19milioni rispetto ai 113, L'Aquila con -18 rispetto ai 43 e Teramo con -14 rispetto ai 276. Tuttavia, secondo le previsioni dell'Isnart, il 2010 sembra partire per il verso giusto e offrire qualche segnale di ripresa per le imprese del settore. Anche i tour operator internazionali indicano un cambio di direzione per il turismo organizzato internazionale: il 45,8% parla di stabilità nella domanda di turismo verso l’Italia, il 40,7% segnala un aumento, mentre solo il 13,5% prevede una diminuzione. In particolare, i tour operator indiani e statunitensi prevedono una variazione complessiva positiva della domanda verso l’Italia (rispettivamente +15,2% e +12,8%). Più contenute le aspettative del mercato giapponese (+4,3%) mentre in Europa si rileva una ripresa più lenta (+1,1%). Al contempo, sempre nell'anno 2009, per quanto riguarda i pernottamenti, la diminuzione più consistente, pari a -659mila, ha riguardato ancora una volta la provincia di Chieti dove sono passati dai 1.644mila del 2008 ai 1.367mila del 2009, seguita da quella di Pescara dove i pernottamenti sono passati dai 1.644mila ai 1.367mila segnando -277mila, L'Aquila dove sono passati dai 726mila ai 455mila segnando -271mila e, infine, Teramo dove sono passati dai 918mila agli 829mila segnando -89mila. Per visualizzare la tabella cliccare su “download”
di Vittorio Bellagamba
02/04/2010