Vendita automatica, il settore in Abruzzo conta solo 63 imprese
Un tempo i prodotti venduti nei distributori automatici erano esclusivamente alimentari, oggi è invece possibile trovare di tutto, dai jeans agli articoli sanitari, giocattoli, fiori, dvd e cellulari ma anche latte, yogurt o libri. Da momento di pausa caffè o semplice break per sgranocchiare qualcosa, il distributore automatico è diventato un servizio diffuso nei luoghi di passaggio e attesa come aeroporti, stazioni ferroviarie e si colloca nelle città accanto al tradizionale negozio di vicinato o al centro delle piazze. Il settore in Abruzzo conta attualmente 63 imprese attive al III trimestre 2009 facendo registrare stazionarietà rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e un'incidenza al livello nazionale pari al 2,3%. Questo, in sintesi, quanto emerge da uno studio della Camera di commercio di Milano e Registro delle imprese i cui dati per l'Abruzzo sono stati elaborati dall'agenzia giornalistica Dalla A alla V. L'analisi evidenzia inoltre la distribuzione provinciale delle imprese nel commercio effettuato per mezzo di distributori automatici: prima in classifica Chieti con 22 imprese, seguita da Teramo con 18, Pescara con 16 e L'Aquila con 7. Più in generale in Italia il settore conta 2.703 imprese attive al III trimestre 2009, registrando una crescita dell’11,6% in un anno. Roma è la capitale della vendita automatica: con le sue 228 imprese rappresenta l’8,4% delle aziende italiane. Bene anche Milano con 169 imprese (6,3% del totale Italia) e Torino con 131 aziende (4,8%). La Lombardia è la regione con la maggiore concentrazione di imprese del settore, con 422 attività rappresenta il 15,6% del totale nazionale. Al secondo posto il Lazio con 314 aziende (11,6%) mentre terza è la Sicilia (242 imprese, 9,0%). Le regioni che in termini percentuali crescono di più in un anno sono la Valle d’Aosta (+40%), la Sardegna (+21,9%) e le Marche (+21,7%). Le imprese del settore vendita tramite distributori automatici sono per il 53,3% ditte individuali il cui titolare per il 95,5% è nato in Italia. Il 47,7% ha un titolare con meno di quarant’anni e più di una su quattro (25,5%) un titolare donna. Per visualizzare la tabella cliccare su “download”
di Vittorio Bellagamba
26/03/2010