Nuove assunzioni nelle Marche: conoscenza diretta, segnalazioni e curricula i canali priviligiati
Le imprese sono sempre più prudenti nell’assunzione di nuovo personale, soprattutto nell’attuale contesto economico. Anche se la crisi sembra aver trovato un freno, sono ancora molte le aziende che non voglio rischiare assumendo nuovi addetti. Le imprese che decidono di farlo registrano una crescita rispetto al 2008 del 3,2% e prediligono come canale di selezione la conoscenza diretta e le segnalazioni (51,7%). Molte, inoltre, le aziende che attingono a banche dati aziendali e curricula (26,8%), aumentando dell’1,4%. Diminuiscono, invece, le aziende che ricorrono a quotidiani e stampa specializzata (3,2%) segnando -1,3% nel giro di un anno, a centri per l’impiego (7,9%) in calo dell’1,2%, a società di selezione e associazioni di categoria (2,4%) in discesa dello 0,8%, a società di somministrazione lavoro (4,1%) in calo dello 0,4% e a siti web (0,2%) che tuttavia non segnano variazioni rispetto all’anno precedente.
È quanto emerge da un’indagine di Unioncamere i cui dati per le Marche sono stati elaborati dall’agenzia giornalistica Dalla A alla V.
CLICCANDO SU DOWNLOAD E’ POSSIBILE VISUALIZZARE LA RELATIVA TABELLA
I canali “informali” sono decisamente prevalenti in tutte le 8 regioni del Sud e Isole. Prima fra tutte è la Campania, dove la conoscenza diretta o la segnalazione affidabile prevalgono per il 68,1% dei casi al momento di decidere chi assumere; seguono la Sicilia (67,9%) e la Basilicata (67,7%). Oltre la soglia del 60% (per la precisione al 60,9) si colloca anche il Lazio che, rispetto al 2008, mostra l’accelerazione più forte nel ricorso a questo canale (+7,2 punti percentuali). Più distanziate le altre regioni del Centro (Toscana, Umbria e Marche rispettivamente con il 53,9, 53,5 e 51,7%). All’estremo opposto della classifica regionale si trovano il Trentino Alto-Adige (dove il 44,1% di assunzioni avviene grazie al “fai da te”), la Lombardia (44,7%) e l’Emilia Romagna (45,2%).
A ricorrere invece alle banche dati e ai curricula sono prevalentemente gli imprenditori Piemontesi e della Valle d’Aosta (29,2%), seguiti dai colleghi dell’Emilia-Romagna (28) e dell’Umbria (27,1). Meno propensi ad utilizzare questo strumento sono invece quelli dell’Abruzzo (20,2%) della Campania (21,2) e del Trentino Alto-Adige (22). A questi ultimi va però la palma dei lettori più attenti delle pagine degli annunci di lavoro pubblicati su quotidiani e stampa specializzata: ben il 14,5% degli imprenditori trentini e alto-atesini (a fronte di una media nazionale del 5) si affidano in prima battuta all’edicola al momento di selezionare una nuova risorsa da assumere. Seguono quelli della Lombardia (8,2%) e del Friuli Venezia-Giulia (7,6). Un primato, quello della regione alpina, che si ripete anche nell’utilizzo di Internet: 2,1% la quota dei trentini affezionati del Web rispetto alla media nazionale dell’1,4.
Tra chi si rivolge in prevalenza al mondo dei servizi professionali per l’impiego, in particolare alle società di somministrazione di lavoro, spiccano le grandi regioni manifatturiere del Centro-Nord. Rispetto ad una media nazionale del 4,4%, in Lombardia questa strada è scelta in via prioritaria dal 7,6% delle imprese intervistate. Seguono il Veneto (7,1), il Friuli Venezia-Giulia (6,7), l’insieme di Piemonte e Val D’Aosta (6,2) e l’Emilia-Romagna (5,2).
Infine, quanto alle strutture pubbliche, i centri per l’impiego (utilizzati in media dal 4,4% delle imprese) sono il passaggio privilegiato nelle regioni del Centro-Nord: ancora una volta primeggia il Trentino Alto-Adige (dove il 9,2% degli imprenditori usa di preferenza questo canale), seguito da Marche (7,9), Toscana (7,7), Liguria (7,2) ed Emilia-Romagna (5,7).
di Vittorio Bellagamba
16/09/2009