Crescono le insolvenze tra gli abruzzesi
La media degli effetti protestati in Abruzzo si aggira mediamente sui 3.178 euro. Nel primo semestre di quest'anno il numero complessivo di questi ammontava a 19.380 contro i 17.545 dello stesso periodo dell'anno precedente, segnando un incremento pari al 10,5%. Assegni, cambiali e tratte, aumentano inoltre anche negli importi che passano dai 54.332.571euro dei primi sei mesi del 2008 ai 61.582.712 dello stesso periodo di quest'anno, facendo registrare un amumento del 13,3%. Lo rivela uno studio dell'Unioncamere i cui dati per l'Abruzzo sono stati elaborati dall'agenzia giornalistica Dalla A alla V che ha inoltre evidenziato l'andamento provinciale relativo alle insolvenze. La provincia in cui risulta il maggior numero di assegni, cambiali e tratte non onorati è quella di Chieti con 6.274 effetti protestati per un importo complessivo pari a 21.621.972 e un valore medio pari a 3.446 euro. Seguono le province di: Pescara con 4.936 effetti protestati per un importo totale di 16.876.603 euro e un valore medio di 3.419 euro; Teramo con 4.809 per un importo pari a 14.654.792 euro e un valore medio di 3.047; L'Aquila con 3.361 per un importo complessivo di 8.429.345 e un valore medio pari a 2.508 euro.
Per quanto riguarda la tipologia di insolvenze lo studio evidenzia che si tratta soprattutto di cambiali che sono state pari a 14.287, seguite da assegni che sono stati 4.934 e, infine, tratte, pari a 159.
A livello nazionale i dati non sono positivi. Nei primi sei mesi del 2009, infatti, gli italiani sono risultati più insolventi e per cifre più consistenti rispetto al recente passato. Assegni, cambiali e tratte non onorate sono aumentate sia nel numero (+5,2% complessivamente) sia negli importi (+12,7%), portando il monte degli impegni non onorati tra gennaio e giugno a superare il tetto dei 2,2 miliardi di euro. Alla forte riduzione nel numero degli assegni scoperti (-11,1% nel semestre) ha corrisposto un aumento praticamente uguale nel valore medio (+10,8%), con la conseguenza che il monte complessivo degli assegni a vuoto è diminuita del solo 1,5% (quasi 1,3 miliardi il totale). Le cambiali a vuoto sono cresciute sia nel numero (+15,1%), sia nel valore medio (+20,4%), con il risultato che i “pagherò” rimasti sulla carta hanno registrato una crescita del 38,7% rispetto ai primi sei mesi del 2008, per un controvalore totale vicino al miliardo di euro (951 milioni, contro i 686 dello scorso anno). Infine, in aumento anche le tratte, strumento di pagamento residuale ma ancora in uso nel mondo degli affari: il numero di quelle non incassate tra gennaio e giugno è cresciuto del 25,9% mentre il loro importo totale è aumentato del 28.
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di Vittorio Bellagamba
04/09/2009