In Abruzzo oltre seimila gli imprenditori immigrati, soprattutto commercianti e costruttori
Ammontano a 6.245 le imprese individuali in Abruzzo con titolari immigrati, una fetta pari al 6,6% sul totale delle ditte individuali (94.529). Per quanto riguarda la provenienza dei titolari d'impresa giunti dai Paesi extra UE, oltre la metà di tutte le nuove iscrizioni del primo trimestre del 2009 si deve ai cittadini di cinque soli paesi: Cina, Marocco, Albania, Bangladesh ed Egitto.
A livello complessivo, la classifica per nazionalità degli imprenditori immigrati continua ad essere saldamente capeggiata dal Marocco che, con poco meno di 46mila imprese, rappresenta il 18,9% dell’intero fenomeno dell’imprenditoria di origine non comunitaria. Seguono la Cina (32.965 unità, il 13,6% del totale), l’Albania (26.276, il 10,9%), il Senegal (13.500, il 5,6%) e la Tunisia (11.054, il 4,5%).
Per quanto riguarda le specializzazioni settoriali degli imprenditori immigrati in Abruzzo, in termini assoluti, la presenza più numerosa si registra nel commercio con 2.697 attività, pari al 2,6% di tutte le imprese individuali operanti nel settore a livello nazionale. Costruzioni (1.257 unità) e attività manifatturiere (927) sono gli altri due settori più rappresentativi dell’imprenditoria immigrata.
Il contributo di questi piccoli imprenditori in Abruzzo è inoltre prezioso in termini di valore aggiunto, ormai vicino al 7% del pil, di competenze ma soprattutto di promozione sociale. Complessivamente, il valore aggiunto derivante dall'attività di occupati stranieri in Abruzzo risulta pari a 1.665mila euro.
Questo, in sintesi, quanto emerso da un'elaborazione dell'agenzia giornalistica Dalla A alla V su dati Unioncamere e Movimprese che ha inoltre analizzato l'andamento provinciale: nella graduatoria delle province italiane Teramo si posiziona al decimo con 2.357 imprese con titolare proveniente da Paesi non appartenenti all'Unione Europea, L'Aquila al 25 con 987 unità, Pescara al 47° con 1.545 e Chieti all'85° con 1.356.
Più in generale, nel primo trimestre di quest'anno sono stati quasi diecimila (9.975) gli immigrati che hanno aperto un’impresa individuale iscrivendo i loro nomi nei registri camerali, mentre altri 7.612 hanno chiesto la cancellazione. Il bilancio demografico del trimestre chiude dunque in attivo per gli imprenditori immigrati che aumentano di 2.363 unità (+0,98% contro una flessione pari a -0,99% registrata dal complesso delle imprese individuali), portando a fine marzo il numero delle imprese individuali con un titolare nato in un paese non appartenente all’Unione Europea al valore di 242.969 unità, il 7,2% di tutte le imprese individuali italiane (3.396.224).
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di Vittorio Bellagamba
03/07/2009