Quasi seicento le imprese abruzzesi guidate da rumeni

San Benedetto Del Tronto - Ammontano a 584 le imprese con titolare rumeno in Abruzzo. La fetta più consistente...

Ammontano a 584 le imprese con titolare rumeno in Abruzzo. La fetta più consistente si concentra nella provincia di Chieti che ne conta 179, seguita dall'Aquila con 150, Teramo con 138 e Pescara con 117. Il dato, riferito all'anno 2008, appare significativo soprattutto se si osserva l'incremento rispetto al 2007 che nelle diverse realtà territoriali fa segnare aumenti consistenti: +53,9% nella provincia pescarese, +42,9% in quella aquilana, +32,6% in quella teatina e +32,6% in quella teramana.
Questo, in sintesi, quanto emerge da un'indagine della Camera di Commercio di Milano e registro delle imprese i cui dati per l'Abruzzo sono stati elaborati dall'agenzia giornalistica Dalla A alla V.
Per quanto riguarda le relazioni commerciali tra la nostra regione e la Romania si evidenzia come queste si siano ridotto del 6,3% nell'import e siano invece incrementate del 17,7% nell'export per un interscambio commerciale complessivo che supera i 140 milioni di euro.
Più in generale a livello nazionale le imprese con titolare rumeno crescono del 21% nell’ultimo anno, ma la variazione maggiore si registra soprattutto dall’entrata della Romania nell’Unione Europea +82%. Milano si posiziona al terzo posto nella classifica nazionale con 2.347 imprese, +21,5% dal 2007. Ma sono Torino e Roma le prime province per diffusione di imprenditori rumeni con rispettivamente 4.597 e 4.487 titolari, +19,3% e +20.3%. I rumeni che fanno più impresa? A Firenze dove oltre un residente su dieci crea un’impresa, a Lucca e Varese (uno su dodici) e a Verona (uno su 14). Tra le prime 15 province l’aumento più consistente in un anno a Bologna, +25,6%, e Firenze, +24,8%. Una crescita quella dell’imprenditoria rumena continuata anche nei primi quattro mesi del 2009, con 3.103 nuove ditte iscritte. Tuttavia, i rapporti con la Romania si fanno più tiepidi: le relazioni commerciali in un anno si riducono del 3,2% nell’import e del 2,8% nell’export, per un interscambio commerciale complessivo di oltre 10 miliardi di euro. Sono i prodotti trasformati e manufatti l’oggetto principale sia delle esportazioni (95,5%) che delle importazioni (94,7%) per un valore di circa 5,5 miliardi di euro di export e oltre 4 miliardi di import.

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di Vittorio Bellagamba

19/06/2009

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