Protesti in Abruzzo, quasi ventottomila in dieci mesi
Gli abruzzesi sono sempre più indebitati e la crisi presenta anche il conto dei protesti: tra gennaio ed ottobre di quest'anno questi hanno raggiunto il numero di 27.980 tra effetti, assegni e cambiali, per un valore complessivo di 92.669.263 euro. Questi, in sintesi, i risultati emersi da un'indagine dell'Unioncamere i cui dati per l'Abruzzo sono stati elaborati dall'agenzia giornalistica Dalla A alla V che ha inoltre evidenziato la variazione percentuale del fenomeno rispetto alo stesso periodo del 2007. Le “truffe” rifilate attraverso gli effetti sono incrementate del 3,5% mentre gli importi di circa il 17%. Tra gennaio ed ottobre dello scorso anno, infatti, gli effetti protestati in Abruzzo ammontavano a 27.030 per importi complessivi pari a 79.252.607 euro.
L'indagine tiene inoltre conto della disaggregazione dei dati a livello provinciale mostrando come sia Chieti la provincia più “protestata” d'Abruzzo con 7.903 protesti e occupando la 25° posizione nella graduatoria delle province italiane, seguita da Teramo al 28° posto in Italia con 6.904 protesti, Pescara al 39° con 6.587 e L'Aquila al 45° con 6.586.
La fetta maggiore dei protesti in Abruzzo riguarda le cambiali che ammontano a 19.942, mentre sono 7.753 gli assegni “ballerini” e solo 285 le tratte.
A livello nazionale, tra gennaio e ottobre il numero complessivo di assegni e cambiali protestate è invece diminuito del 4,5% ma, nello stesso periodo, il loro importo totale è lievitato del 12,4%. In termini monetari, le “farfalle” non onorate ammontano a poco meno di 3,4 miliardi di euro, per un valore medio di circa 3mila euro ad effetto protestato (cambiale o assegno), a fronte dei 3 miliardi registrati nei primi dieci mesi del 2007, corrispondenti ad un valore medio di circa 2.600 euro. La riduzione nel numero e l’aumento dell’importo complessivo si registra sia per gli assegni, sia per le cambiali.
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di Vittorio Bellagamba
28/11/2008