Vita coniugale, hanno detto 'addio' oltre novecento coppie abruzzesi
Cresce l’instabilità coniugale in Abruzzo misurata attraverso il numero di separazioni e divorzi concessi. Se, infatti, nel 2004 i matrimoni finiti erano 733, nel 2005 hanno raggiunto quota 910. Di questi, 701 sono avvenuti su domanda congiunta, ovvero con il consenso di entrambi i coniugi e 209 in modo ordinario, ovvero giudiziale. In particolare, nel corso del 2005, sono state 258 le domande di scioglimento o cessazione degli effetti del matrimonio con rito ordinario presentate da uno dei due coniugi: di queste, 151 - ovvero il 58% - sono state presentate dai mariti, 98 - ovvero il 38% - dalle mogli e 9 - ovvero appena il 3% - da entrambi.
Questo quanto emerge da un'indagine Istat i cui dati per l'Abruzzo sono stati elaborati dall'agenzia giornalistica Dalla A alla V che evidenzia, inoltre, come nell'85% dei casi lo scioglimento e la cessazione degli effetti civili del matrimonio sia avvenuta per separazione consensuale che, in valori assoluti, si traduce in 649 unità. Ammontano invece al 13% quelli avvenuti con separazione giudiziale, ovvero 103 casi. Le separazioni di fatto, infine, sono appena due, pari allo 0,3%.
Dallo studio emerge inoltre come, generalmente, la durata media del matrimonio sia piuttosto lunga. In linea con la media nazionale, infatti, in Abruzzo le coppie sposate “resistono” circa diciassette anni. Delle 910 relazioni coniugali giunte al capolinea, 185 hanno avuto una durata che ha superato i ventiquattro anni, 115 tra i venti e i ventiquattro anni e, a decrescere, 58 sono rimaste in piedi per undici anni, 46 per nove anni. Le coppie unite in matrimonio, dunque, non si sono arrese nei primi anni di vita insieme, ma hanno ceduto anche dopo lunghi anni. Sono infatti soltanto quattro gli scioglimenti e cessazioni degli effetti civili del matrimonio avvenuti dopo tre anni, 23 dopo quattro 28 dopo cinque, 34 dopo sei, 37 dopo sette e 36 dopo 8. Sono invece 43 le coppie divise dopo dieci anni, 46 dopo 12, 43 dopo 13, 40 dopo 14, 44 dopo 15, 39 dopo 16, 34 dopo 17, 35 dopo 18 e 20 dopo 19.
Per quanto riguarda il rapporto tra le separazioni e il regime patrimoniale
scelto dai coniugi al momento del matrimonio, si nota come il regime di comunione dei beni abbia una consistenza più rilevante nelle separazioni. Delle 910 cessazioni di matrimonio, è stato scelto il regime della comunione da 543 coppie mentre le separazioni dei beni sono state pari a 367 unità.
Più in generale, si osserva che le separazioni delle coppie sposate sono fortemente aumentate nell’ultimo decennio, pur mantenendosi ancora al di sotto della media europea. I due fenomeni sono inoltre contraddistinti da un rilevante dualismo Nord-Sud, essendo maggiormente diffusi nell’Italia centro-settentrionale.
di Vittorio Bellagamba
05/09/2008